È proprio vero! L’abito non fa il monaco; a proposito, monaco o frate? Il monaco è una figura che comincia a comparire all’inizio del Medioevo, in un contesto storico complicato, quale era quello conseguente alla fine dell’Impero Romano. Rifiutando di vivere in una società “imbarbarita” molti uomini cominciarono a cercare consolazione andando a vivere in preghiera da soli (monos in greco); solo in un secondo momento alcuni cominciarono a raccogliersi in comunità (Ordini), dotandosi di rigide “regole” di convivenza, ma mantenendo un’esistenza ascetica lontana dalla società, come quella fondata da San Benedetto nel V secolo. Nel tardo Medioevo alcune comunità, seguendo la spinta innovativa di San Francesco e San Domenico, cominciarono ad uscire dagli eremi e dai monasteri per scendere in mezzo alla gente a predicare e portare il conforto della parola di Cristo ai poveri e agli ammalati (proprio come faceva Gesù), vivendo in un clima di fratellanza e chiamando tutti fratello (frater in latino); per entrare nella comunità dei frati era necessario fare voto di ubbidienza di castità e di povertà, che imponeva di spogliarsi di ogni proprietà e vivere solo di elemosine (ordini mendicanti). La nascita di numerosi ordini e congregazioni, nel corso dei secoli, ha creato anche l’esigenza di adottare degli elementi distintivi nell’abbigliamento, fra cui il colore dell’abito. Della grande “Famiglia Francescana” fanno parte i Frati Minori Osservanti, i Frati Minori Conventuali e i Frati Minori Cappuccini che devono il loro nome al cappuccio adottato per assimilazione, in segno di riconoscenza verso i monaci camaldolesi che avevano accolto i primi frati fondatori che si erano allontanati dagli Osservanti, prima che l’ordine venisse approvato dalla Chiesa di Roma.

Ma, contrariamente a quanto si crede, non è il colore dell’abito ad aver dato il nome alla nota bevanda fatta con il latte e il caffè, bensì un frate cappuccino in particolare: il friulano Padre Marco d’Aviano; questo frate, per una serie di combinazioni, era divenuto amico e consigliere di Leopoldo I d’Asburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero, e per questo suo personale rapporto nel 1683 fu scelto da Papa Innocenzo XI per ricostituire una Lega Santa, un'alleanza cristiana a difesa dell'Europa assediata dagli ottomani che nel frattempo avevano messo Vienna sotto assedio. Con un abile lavoro diplomatico Padre Marco mise in piedi una coalizione che sconfisse gli Ottomani e tolse l'assedio alla capitale.

Si dice che Padre Marco a Vienna avesse preso l’abitudine di bere il caffè (paradossalmente portato in Europa dai nemici ottomani), allungato con il latte per mitigarne il gusto troppo forte, e nelle caffetterie viennesi si comincio ad identificare questo mix come Kapuziner per indicare la bevanda, gradita al Frate Cappuccino, che successivamente si è diffusa nel resto d’Europa e oggi è conosciuta e consumata in tutto il mondo.

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